Che cos’è l’Implantologia?

Il trattamento Implantare (implantologia) ha portato il Dr. Camillo Tomaselli all’affinamento di tecniche chirurgiche ricostruttive come il rialzo del seno mascellare e la rigenerazione ossea con materiali biocompatibili. Al paziente vengono offerti i migliori impianti e sostituti ossei in commercio nel mondo e la relativa documentazione a garanzia del prodotto stesso.

A chi si rivolge?

⦿i giovani che hanno concluso la fase di crescita, di solito 16 anni per le femmine e 18 anni per i maschi, a cui mancano (non sono erotti perché non è presente il germe dentario) alcuni denti permanenti

⦿pazienti che, in seguito a trauma, hanno perso alcuni denti nell’ambito di una dentatura sana

⦿coloro che hanno già eseguito in passato riabilitazioni orali estese con ponti fissi che necessitano di rifacimento, i cui pilastri (denti su cui si appoggia la protesi) non danno garanzie di durata

⦿pazienti portatori di protesi rimovibili parziali (scheletrati) o totali (dentiere complete) che per ragioni funzionali, estetiche o psicologiche necessitano di una protesi fissa. Non ci sono limiti di età tuttavia si deve valutare per ogni caso clinico la reale condizione psico-fisica.

É sempre possibile ricorrere all’implantologia?

Ogni singolo paziente deve essere esaminato attentamente, in quanto devono esistere delle condizioni ben precise che consentano di utilizzare questo tipo di trattamento. Vediamo quali sono queste condizioni:

⦿La condizione principale è la presenza di una sufficiente quantità di osso per l’inserimento dell’impianto; per tale valutazione, oltre alle tradizionali indagini radiografiche (radiografie endorali, ortopantomografia), può essere necessaria la tomografia computerizzata (TC), che fornisce la rappresentazione precisa e tridimensionale della porzione di osso in esame.

⦿Un’altra condizione basilare è che il paziente non sia affetto da parodontopatia in fase attiva (comunemente conosciuta come “piorrea,’). Una diagnosi attenta ed un’adeguata terapia parodontale permetterà di sottoporre ad interventi di implantologia anche questa fascia di pazienti.

⦿Un altro fattore importante da considerare è il fumo. Recentemente sono state pubblicate ricerche cliniche che dimostrano come il fumo abbia un effetto negativo a livello parodontale ed impiantare. I pazienti che fumano più di 10 sigarette al giorno devono essere valutati con molta prudenza.

⦿Un’altra condizione rilevante è che il paziente non sia affetto da patologie sistemiche non controllate farmacologicamente (malattie che coinvolgono tutto l’organismo quali il diabete, malattie dei sangue etc.). Tali malattie possono essere diagnosticate prima dell’intervento attraverso un’attenta anamnesi (storia clinica del paziente), analisi ematochimiche (esami del sangue) e strumentali (radiografie etc.).

⦿Infine, si ritiene idoneo all’implantologia esclusivamente il paziente in grado di mantenere una scrupolosa igiene orale domiciliare e osservare i controlli periodici stabiliti.

Ricostruzione dente singolo

Gli impianti consentono di replicare fedelmente l’estetica della dentatura naturale oltre che a garantire comfort e funzionalità. A differenza di quanto accade quando si ricostruisce un dente singolo con un ponte tradizionale, i denti adiacenti sani non sono sacrificati. È l’impianto a sostenere il dente singolo mancante e non i denti vicini. Dopo un periodo di due mesi dall’intervento chirurgico necessario all’integrazione ossea, si procede a fissare all’impianto un pilastro per formare il nucleo di sostegno della corona protesici. Il pilastro può quindi essere rifinito e sagomato. Forma e colore saranno scelti in modo che corrispondano esattamente alle caratteristiche della dentatura presente.

Ricostruzione di più denti

Le soluzioni tradizionali non sono durature e prevedono il sacrificio di denti sani per la cementazione del ponte o la costruzione di strutture rimovibili in metallo, definite scheletrati, ancorate in maniera più o meno stabili a denti residui. Le protesi implantari sono invece estremamente affidabili e resistenti. Gli impianti vengono posizionati chirurgicamente e lasciati indisturbati per un periodo di due mesi. Una volta completato il processo di osteointegrazione, si inseriscono i pilastri definitivi per formare il nucleo centrale della protesi. Il ponte viene quindi fissato agli impianti. Il risultato funzionale ed estetico è simile a quello della dentatura naturale. I nuovi elementi dentari sono infatti percepiti come propri.

Protesi fissa superiore o inferiore

Nella maggior parte dei casi sono sufficienti solo sei impianti per ancorare permanentemente una protesi totale superiore o inferiore. Un numero maggiore di impianti può essere necessario in presenza di volume osseo ridotto o di qualità ossea scadente. A differenza della stabilità precaria delle protesi mobili tradizionali che sono mantenute in posizione mediante l’uso di adesivi, le protesi totali su impianti rimangono stabilmente in posizione, anche in fase di masticazione.

Protesi mobile su impianti

Nel caso di una protesi mobile, gli impianti sono uniti tra loro da una struttura metallica o sono abbinati a sistemi sferici di ritenzione. La protesi mobile fissata agli impianti non subisce alcuno spostamento durante lo svolgimento delle normali funzioni e si rimuove solo per effettuare le necessarie funzioni di mantenimento dell’igiene. il risultato è difficilmente distinguibile dalla dentatura naturale.

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